Il Vuoto
di Enzo Occhibianchi

Mi sento vuoto, la mia mente è vuota in questa stanza vuota, anche la mia bottiglia è vuota; l'unica differenza, tra me e la bottiglia, è che il suo vuoto è a perdere, mentre io, da perdere, non ho più niente.
Ogni cosa che mi circonda, per me, è vuota, perfino il vuoto stesso mi par vuoto, nel suo vuoto esistere nel vuoto dell'universo. Più il vuoto si accentua e più mi sento vuoto.
Ma infondo capisco, il vuoto è irrazionale ragione, la ragione di chi si sente vuoto. In ogni caso non è vuoto ciò che è pieno, ma io non sono pieno; sono solo consapevolmente vuoto.
Baso la mia consapevolezza sul fatto che sono io la causa del mio vuoto esistere, ma gli altri; i quali, essendo a loro volta vuoti si prefiggono, quale fine ultimo della loro esistenza, di trasmettermi il loro vuoto modo di essere, non sopportando essi di percepirmi pieno della mia soggettiva capacità di pensiero.

*liberamente tratto da: "Frustrazioni di un paranoico"


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